Libano

Tre anni in Libano 2006-2009


3 commenti

Persepolis

http://farm4.static.flickr.com/3040/2505878416_802c604cb3_o.jpgIl foulard - Persepolis 1

E’ stato tolto il divieto alla diffusione di “Persepolis” in Libano.
La Sicurezza Generale inizialmente aveva vietato la diffusione del film e ieri ha tolto il divieto. La censura veniva ritenuta ingiustificata da settori intellettuli e politici e le pressioni hanno portato alla cancellazione del divieto.
Il film era stato vietato perche’ avrebbe potuto creare tensioni con l’Iran dove il film e’ stato censurato.
Persepolis, premio della giuria ex equo al Festival di Cannes 2007 e nominato all’Oscar 2008, si rifa’ alle vignette della franco-iraniana Marjane Satrapi. Mostra la repressione sotto il ,regime dello chah, ma anche le museruole sociali, gli arresti e le esecuzioni che seguirono la rivoluzione islamica dell’ayatollah Khomeyni.

Nel comunicato pubblicato ieri la Sicurezza Generale afferma di aver atteso prima di prendere la decisione di autorizzare la diffuzione del film per le seguenti motivazioni:
1) Il primo motivo si rifa’ all’applicazione della legge e delle misure richieste per assicurare il rispetto dei sentimenti del pubblico, e per evitare di risvegliare tensioni radicali e religiose (paragrafo 3 dell’art. 4 della legge sulla censura del 1947).
2) si tratta, secondo la Sicurezza Generale, di applicare l’art.9 del decreto n. 2873, datato 16 dicembre 1959 relativo alla sorveglianza di stampa e film cinematografici, sempre in base al testo.

“Non vi e’ alcuna verita’ nelle estrapolazioni sull’esistenza di motivazioni personali, politiche o confessionali che sottendono la decisione di autorizzare o di non autorizzare un film o una pubblicazione in generale” secondo il comunicato.”Vi e’ semplicemente la preoccupazione di rispettare la legge esistente, in attesa di una sua evenutuale modifica, o annullamento. Azione che spetta alle preposte istituzioni in seno al Governo e al Parlamento.”
Secondo una fonte governativa ben informata, la Sicurezza Generale “per salvare la faccia” avrebbe censurato una frase del film che parla della condizione di vessazione vissuta da una donna in seguito al suo divorzio.

Riassunto di parte di un articolo pubblicato sull’Orient Le Jour di ven 28 marzo 2008


2 commenti

Elezioni presidenziali – sedicesimo rinvio

L’Orient le Jour dell’11 marzo 2008

Washington alza i toni e giudica lo stallo “inaccettabile”, l’ONU si dichiara “frustrato”

La comunita’ internazionale e’ spazientita dopo il 16esimo rinvio delle presidenziali

Per la sedicesima volta la seduta per le elezioni del Presidente della Repubblica libanese e’ stata rinviata, il presidente della camera, Nabih Berry ha annunciato che la prossima seduta e’ prevista per il 25 marzo 2008.

[…]

“Un sedicesimo rinvio che non attira piu’ l’attenzione dei media  e ancor meno dei libanesi, …”


Lascia un commento

Museo Nicolas Sursock

Il Salone d’Autunno e’ un’esposizione che si e’ sempre svolta, fin dalla sua prima espozione nel 1961, nelle sale del Museo Nicolas Sursock che si trova a Beirut, ad Achrafiyeh.  Quest’anno a causa di lavori di ristrutturazione  e di ampliamento che doteranno il museo anche delle ultime tecnologie  museografiche trasformandolo in un vero museo d’arte moderna e un vero centro culturale, il museo Nicolas Sursock restera’ chiuso per un periodo circa di 2 anni. Tra le modifiche, sono previste nuove sale  espositive, un anfiteatro , una biblioteca, una sala riunioni, un laboratorio, archivi moderni,  e nel giardino un negozio  e un caffe’.

L’esposizione XXVIII Salone d’Autunno sara’ ospitata dal Planete de la Decouverte a Down Town, vicino a Starco fino al 31 marzo 2008.

La giuria ha selezionato  108 opere di 76 artisti  su un totale di 273 opere di 132 artisti.

Il Premio del Museo Sursock e’ stato attribuito  all’opera di Charles Khoury,il Premio della giuria all’opera di  Gilbert Hage e la Menzione speciale  della giuria  all’opera di Abdel  Rahman Katanani

Donna al campo


2 commenti

I graffiti di Quarantaine

 

Lungo l’autostrada che collega con la l’autostrada costiera  di Dora, disegni dai colori vivaci interrompono il grigio dominante, un po’ di colore, immagini divertenti, tags di strada, li ha chiamati Le Copain, supplemento del quotidiano L’Orient Le Jour del 9 febbraio 2008.

Gli autori, giovani studenti di arti grafiche, affermano che in questo modo riescono ad arrivare a tutti. Un rifiuto spontaneo e naturale della violenza  e della politica divisionista: “Become one”,  un appello ad una vita sana “Eat Fruits”, una vita serena “rilassati”, espresso attraverso  le caricature e l’umorismo. Nella tradizione  dei taggers, non svelano il loro nome, unicamnete il loro pseudonimo: Oras, Grag, Roy, HagV.

www.worldfaith.org

Organizzazione internazionale che  incoraggia i progetti comunitari, propone di sponsorizzare questi artisti attraverso  l’estensione libanese 2gether. Anche la municiplaita’ e i suoi responsabili hanno reagito positivamente, permettendo loro di continuare questo tipo di azione su un bene pubblico. I passanti segnalano il loro apprezzamento con commenti incoraggianti.


Lascia un commento

USS Cole al largo delle coste libanesi

Coraggio, il Libano potra’ ancora vincere

Non siamo sicuri cosa l’Uss Cole stia facendo vicino alle nostre coste, ma siamo d’accordo sul fatto che non e’ un modo molto sottile  di inviare messaggi alla Siria di cui  gli Stati Uniti controllano i movimenti in Libano con molta attenzione. Simbolicamente,sarebbe stato meglio inviare una nave differente dalla Cole, la quale e’ stata attaccata ad Aden Harbor nell’ottobre 2000, nell’attacco persero la vita 17 uomini dell’equipaggio. D’altronde la nave non e’ affondata, cosi’ il simbolismo agisce bene.

[…] leggi il resto http://www.nowlebanon.com/

Uno dei sondaggi on-line del qutidiano on-line nowlebanon riguarda la presenza delle navi al largo della coste libanesihttp://www.nowlebanon.com/PollResults.aspx?ID=59Credi che la presenza dell USS Cole ai confine dello spazio marittimo libanese  sara’un fattore di stabilizzazione o un fattore di inizio della  guerra?Total number of votes: 653  

336/653 – 51% A stabilizing factor
   
317/653 – 49% An opening to war

 USS Cole

Titoli degli articoli  di venerdi’ 29 febbraio 08 del quotidiano Orient Le Jour

 Secondo  Aoun  la flotta americana  si trova lungo le coste libanesi per  esercitare delle pressioni

L’ “USS Cole” al largo delle coste libanesi  ” per sostenere  la stabilita’ regionale”el cong

 titoli di sabato 1 marzo 2008 l’Orient Le Jour

Hezbollah parla di  “ingerenza militare” e si scaglia contro la maggioranza

Il richiamo a tutti di Siniora: Nelle acque  del Libano, nient’altro che le nostre navi e quelle dell’UNIFIL

Per Ban, la retorica di Nasrallah e’ “contraria allo spirito e agli obiettivi della 1701”

[…]

Convocata al Serraglio, Sisson evoca  manovre ” di routine

“Il Primo Ministro Fouad Siniora ha convocato ieri al Serraglio l’ incaricata degli Stati Uniti Michelle Sisson, per chiedere chiarificazioni in merito  all’invio del cacciatorpediniere USS Cole  al largo del Libano.

Le navi da guerra americane  nel Mediterraneo orientale effettuano spesso  manovre di routine, e se si trovano la’  e’ per rinforzare la stabilita’ regionale, ha dichiarato la diplomatica americana al nr. 3 dello Stato”

Il portavoce dell’Unifil precisa che non era previsto l’arrivo dell’USS Cole

L’Italia succede alla Germania  alla testa dell’UNIFIL marittima

Ieri, 29 febbraio 2008 l’Italia nel  succedere  nel turno alla Germania  ha preso il comando ufficialmente per conto della Forza marittima europea (Euromarfor) della flotta  della Forza  interinale delle Nazioni Unite  in Libano (UNIFIL). La cerimonia  del cambio del comnado tra Italia e Germania si e’ svolta al largo delle coste di Beirut in presenza del ministro tedesco m della Difesa    Franz Josef Jung, del comandante dell’UNIFIL  il generale italiano Claudio Graziano e dell’ambasciatore italiano  Gabriele Checchia, che rappresentava il ministro della Difesa, secondo un comunicato dell’UNIFIL.

[…]

L’Orient le Jour del 6 marzo 08, ha dichiarato che l’USS Cole ha lasciato le coste libanesi per passare il canale di Suez


Lascia un commento

Il Profeta

 Il profeta

Il Profeta 

“Tra i caratteri essenziali del capolavoro di Gibran e’ indubbiamente quello, non comune, di realizzare una delle aspirazioni essenziali della poesia di tutti i tempi, cioe’ una forma, appunto profetica, di ricerca  della verita’ e al tempo stesso un superamento netto quasi provocatorio, di ogni  schema letterario corrente.

[…]

Il Profeta, fin dalla sua prima edizione  Americana, che risale  al 1923, ebbe uno straordinario successo. Libro della contemplazione sugli uomini e sulla vita del suo autore e del suo personaggio, Almustafa’, l’eletto e l’amato, risponde in modo illuminante, quanto spesso misterioso e inquietante agli interrogativi eterni sui grandi temi come l’Amore e l’Amicizia,
la Gioia e il dolore, il Bene e il male, la Liberta’ e la Morte.”

Gibran Khalil Gibran, 1980, Il Profeta,Ugo Guanda Editore  s.r.l.

Allora Almitra domando’: parlaci dell’Amore 

Ed egli alzo’ la testa e scruto’ il popolo,

e su di loro cadde una vasta pace.

E con gran voce disse:Quando l’amore vi chiama, seguitelo,

Anche se ha vie ripide e dure.

E quando dalle ali ne sarete avvolti, abbandonatevi a lui,

Anche se, chiusa tra le penne, la lama vi potra’ ferire.

E quando vi parla, credete in lui,

Anche se la sua voce puo’ disperdervi i sogni come il vento del nord devasta il giardino. 

Poi che, come l’amore v’incorona, cosi’ vi croceficce, e come vi matura, cosi’ vi potera’.

Come sale sulla vostra cima e accarezza i rami che fremono piu’ teneri nel sole,

Cosi’ discendera’ alle vostre radici,

e laggiu’ le scuotera’ dove piu’ forti aderiscono alla terra.

 Vi accoglie in se’, covoni di grano.

Vi batte finche’ non sarete spogli.

Vi staccia per liberarvi dalle reste.

Vi macina per farvi neve.

Vi plasma finche’ non siate cedevoli alle mani.

E vi consegna al suo sacro fuoco, perche’ voi siate il pane sacro della mensa di Dio. 

 In voi tutto cio’ compie l’amore,

affinche’ conosciate il segreto del vostro cuore,

e possiate farvi frammenti del cuore della vita.

Ma se la vostra paura non cerchera’ nell’amore che la pace e il piacere,

Allora meglio sara’ per voi coprire le vostre nudita’ e passare oltre l’aia dell’amore,

Nel mondo orfano di climi, dove riderete, ahime’, non tutto il vostro riso, e piangerete non tutto il vostro pianto.

 L’amore non da nulla fuorche’ se stesso, e non coglie nulla se non da se stesso.

L’amore non possiede, ne’ vorrebbe essere posseduto;

Poiche’ l’amore basta all’amore. 

Quando amate non dovreste dire, “Ho Dio in cuore”, ma piuttosto, “Io sono in cuore a Dio”.

E non crediate di condurre l’amore, giacche’ se vi scopre degni, esso vi conduce.

 L’amore non vuole consumarsi.

Ma se amate e bramerete senza scampo, siano questi i vostri desideri:

Sciogliersi, e imitare l’acqua corrente che canta il suo motivo alla notte.

Conoscere la pena di troppa tenerezza.

Piagarsi in comprensione d’amor;e sanguinare di voluta gioia.

Destarsi all’alba con un cuore alato e ringraziare un nuovo giorno d’amore;

Riposare nell’ora del meriggio e meditare l’estasiato amore;

Grati, rincasare al vespro;

E addormentarsi pregando per l’amato in cuore, con un canto di lode sulle labbra.. 


1 Commento

Gibran Kahlil Gibran

 

A Becharre’ si trova il museo dedicato a Gibran Khalil Gibran dove sono esposti i suoi manoscritti, le pitture e dove giace la sua bara.

Il tuo Libano e il mio

Tu hai il tuo Libano e io ho il mio.
Il tuo è un Libano politico con i suoi problemi.
Il mio è un Libano naturale con tutta la sua bellezza.
Tu hai il tuo Libano fatto di programmi e conflitti.
Io ho il mio fatto di sogni e speranza.
Sii soddisfatto del tuo Libano come io sono contento del libero Libano della mia immaginazione.
Il tuo Libano è un intricato nodo politico che il Tempo tenta di sciogliere.
Il mio Libano è una catena di collinette e di monti che s’innalzano riverenti e maestosi verso il cielo azzurro.
Il tuo Libano è un problema internazionale ancora da risolvere.
Il mio è calme valli incantate dove risuonano i rintocchi delle campane e il mormorio dei ruscelli.
Il tuo Libano è una contesa fra chi viene dall’Occidente ed un avversario che viene da Sud.
Il mio è una preghiera alata che volteggia al mattino quando i pastori conducono al pascolo le greggi, ed ancora a sera quando i contadini ritornano dai campi e dalle vigne.
Tu hai il tuo Libano e io ho il mio.

[…]

(K. Gibran)

Poeta e pittore libanese, nato nel 1883 a Becharre’,  villaggio a 1400 metri di altezza nel nord del Libano, che collega   la regione dei Cedri  alla valle di Qadisha. Negli ultimi vent’anni della sua vita abito’ negli Stati Uniti, mori’ a New York nel 1931.

Nel 2008 il Libano celebra il 125esimo anniversario della nascita, l’Orient le Jour ha pubblicato l’11 ottobre 2007 il progrmma per la celebrazione che prevede:

– una settimana dedicata a Gibran, celebrazioni e organizzate nelle scuole; 

–  la pubblicazione di un’opera raggruppante  i manoscritti e i disegni inediti oltre ad un repertorio di giardini, sale e altri luoghi nel mondo che portano il nome di Gibran;

– l’emissione di quattro francobolli  e di una medaglia in oro con l’effige di Gibran;

– il lancio di una campagna turistica che celebra il Libano come paese di Gibran;

– letture e serate poetiche (al Palazzo UNESCO, a Berlino e a Londra nel quadro della manifestazione  del Salone del Libro che quest’anno accoglie il mondo arabo);

– una sinfonia composta e diretta  da Walid Gholmiye in omaggio ad un grande scrittore;

– un lungometraggio e una serie televisiva  di quattro episodi realizzata da Samir  Habchi su uno scenario di Alexandre Najjar e con Milad Tok come direttore della fotografia;

– una lettura del profeta di Antoine Multaka su CD;

– proiezioni di film  e esposizioni al museo Gibran a Becharre’;

– una esposizione a Parigi e un’altra in Messico;

– un concorso  di disegno Fabriano;

– Una celebrazione a San Paolo;

– colloqui e altre conferenze nelle universita’.

Gibran Khalil Gibran disse:

“Se il Libano non fosse la mia patria , avrei preso il Libano per patria” .