L’Orient le Jour 11 maggio 2008
Questi i titoli di un articolo del quotidiano di oggi:
Traduzione dal francese
Vittime, danni consistenti, aggessioni contro i media
Impasse politico e inscurezza: la vittoria di Pirro di Hezbollah
Per il 14 marzo, l’esercito della resistenza ha perso la sua legittimita’
Misure internazionali previste contro le parti e i suoi alleati regionali
L’offensiva lanciata dai miliziani di Hezbollah e di Amal per prendere il controllo di Beirut Ovest ha fatto riviere agli abitanti di questo settore della capitale i momenti peggiori dell’invasione israeliana del 1982 o dei combattimenti tra milizie del luogo degli anni 80.
Al termine di una notte d’inferno, giovedi’, i miliziani del tandem sciita sono riusciti ieri mattina a imporre la loro presenza manu milita ri nell’insieme dei quartieri ovest, prendendo d’assalto la maggior parte dei punti di forza della Corrente del Futuro. Ma il punto nero della giornata di ieri e’ stato senza dubbio l’inqualificabile museruola messa ai tutti i della Corrente del Futuro e di chi e’ loro vicino. Uno dei palazzi della televisione e’ stato deliberatamente incendiato, anche’ la sede della Fondazione Hariri e’ stata saccheggiata.
Parallelamente a queste aggressioni contro i media, gli evenimenti delle ultime 24 ore hanno fatto una quindicina di morti, decine di feriti e danni consistenti. Inoltre i miliziani erano visibili a fine giornata in prossimita’ del Gran Serraglio, dove il Primo ministro Fouad Siniora e altri membri del governo stavano barricati, come a Clemenceau e Koraytem, dove praticamente sono assediati Walid Joumblatt e Saad Hariri.
Sul piano politico , l’offensiva lanciata da Hezbollah riveste incontestabilmente una dimensione regionale, piu’ precisamente iraniana, di modo che trattative intense sono state intraprese ieri da piu’ capitali straniere.
Siniora ha ricevuto appelli da Condoleezza Rice, Angela Merkel, Silvio berlusconi e Souad Faycal. In serata , un porta parola della Casa Bianca ha indicato che Washington stava iniziando a prendere contatti urgenti a livello di Consiglio di Sicurezza al fine di prendere “misure” contro Hezbollah e chi sta dietro loro. Fin d’ora in certi ambiti a New york si sostiene di inviare una forza arabo-musulmana a Beirut. In attesa dei risultati di queste trattative, l’esercito e le capitali stranieri hanno fornito garanzie dalle quali emerge che il Gran Serraglio, Clemenceau e Koraytem sono considerate come linee rosse.
Sul piano locale, il 14 Marzo ha pubblicato un comunicato particolarmente fermo – letto da Samir geagea – affermante che dopo gli ultimi avvenimenti l’esercito di Hezbollah ha perso la sua legittimita’. In questo quadro, i media del Serraglio affermavano ieri sera che una dimisione del governo e’ esclusa come pure l’abrogazione degli ultimi provvedimenti in merito alla rete telefonica di Hezbollah e l’affare della sorveglianza dell’aeroporto.
L’impasse politico persiste in aggiunta a questo stallo, queste aggressioni contro i media, sembra evidente, che la vittoria di Hezbollah non sia in definitiva che una vittoria di Pirro, come l’ha rivelato il presidente Amin Gemayel.
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