Libano

Tre anni in Libano 2006-2009


1 Commento

La schiavitu’ nella Terra dell’Islam

Immagine del libro di Malek  Chebel “L’Esclavage en Terre d’Islam”

“Nella mente di molti, la schiavitu’, e’ un affare dei cattivi bianchi, oggi divorati dai rimorsi e dalla colpevolezza. La tratta? Dei negrieri patibolari o dei  piantatori di canne da zucchero senza fede ne legge e cinici. Ponendo su  questo postulato un nuovo sguardo, Malek Chebel  fa il viaggio nei paesi degli schiavi, tanto in Africa orientale che  nei paesi di Sahel, del Maghreb e del Golfo , in Medio Oriente. Ne trae una costante terribile: la schiavitu’ e’ in realta’ la pratica  meglio condivisa del pianeta, un fenomeno quasi universale.

Da piu’ di quattordici secoli, l’islam vieta di ridurre chiunque in schiavitu’, credente o non credente, Bianco o Nero.  Eppure, questo fenomeno e’rimasto ancora tenacemente: l’islam copre gli schiavisti? Li incoraggia? Chi se ne preoccupa  quand’anche il tabu’ occulta queste questioni che disturbano?

Per  decifrare le nuove forme che prende la schiavitu’ nel mondo arabo-musulmano, l’autore ricostruisce con minuziosita’ lo sviluppo di una cultura schiavista che si e’ inserita’ nell’islam.” Traduzione introduzione al testo della copertina

Il libro “L’Esclavage  en Terre d’Islam” di Malek Chebel,  antropologo di origine algerina e’ stato presentato al  Salone del libro della francofonia  di Beirut nello scorso mese di ottobre 2008.

ll settimanale Hebo Magazine del 24 ottobre 2008 ha pubblicato un’intervista  a Malek Chebel.  

Nell’intervista e’ stato chiesto all’autore cosa ne e’ del Libano?

“Non ho considerato il Libano  nella lista dei paesi sui quali indagare, perche’ non avevo mai sentito parlare  di baratti  piu’ o meno malsani, almeno fino alla pubblicazione del libro. Perche’, dopo, secondo certi  giornalisti,  ci sarebbe proprio   un  traffico di persone arrivate dall’Asia con la copertura  della ricerca  d’impiego e che finiscono  poi nelle grandi e belle dimore della citta’.”

http://beirut7.blog.kataweb.it/2008/06/06/lo-sfruttamento-dei-lavoratori-migranti-in-libano-iii-parte/

http://beirut7.blog.kataweb.it/tag/bonne

http://beirut7.blog.kataweb.it/2008/06/02/157/

Continua a leggere


Lascia un commento

45 milioni di euro di donazioni dell’Italia al Libano

Traduzione di parte dell’articolo  pubblicato sul quotidiano “l’Orient le Jour “ dell’8 ottobre 2008

Nuovo accordo di cooperazione tra Italia e Libano

l’Italia, solidamente impegnata  a livello di progetti di sviluppo, ha firmato ieri con il CDR un accordo di donazione per un nuovo progetto di cooperazione in Libano . L’ambasciatore italiano Gabriele Checchia e il presidente del CDR, Nabil el-Jisr, hanno firmato ieri un nuovo accordo di cooperazione allo sviluppo per un valore di 25 milioni di  euro (36000 milioni di dollari americani).L’accordo definisce anche le donazioni precedenti approvate dal Ministero italiano degli Affari Esteri a favore  del Libano per l’anno 2008, di un valore di  10 milioni di euro sul canale bilaterale e 9 milioni di euro per la  terza fase del Programma d’urgenza  (ROSS)  della Cooperazione italiana , e 6 milioni di euro per le agenzie multilaterali e per l’assistenza tecnica.Nel quadro dei nuovi progetti previsti, verranno trattati  differenti ambiti: la fornitura dell’acqua, lo sviluppo locale, l’aiuto alle piccole e medie imprese, il controllo e la protezione dell’ambiente, il diritto della donna e del minore e il patrimonio culturale.Finanziato nel quadro dell’impegno dell’Italia nella Conferenza dei donatori a Parigi (Parigi III) nel gennaio 2007, questo accordo di cooperazione si aggiunge  all’accordo firmato l’anno scorso per un valore di 30 milioni di euro, e porta cosi’  le donazioni dell’Italia  fissate  nella conferenza di Parigi ad un importo superiore ai 45 milioni di euro.[…]I pescatori di BatrounMartedi’, un progetto finanziato dal ministro italiano degli Affari Esteri e  realizzato dall’ONG italiana Ricerca e Cooperazione (RC) e l’Organizzazione  per lo sviluppo per la pace sociale ( ODPS) per lo sviluppo della comunita’ dei pescatori a Batroun, con lo scopo di ottenere una migliore produzione e sicurezza, e’ stato  presentato in questa cittadina del nord del Libano.[…]Uno studio socio economico preliminare sulle condizioni  della comunita’ dei pescatori di Batroun e’ stato effettuato durante  i mesi precedenti e le attivita’ che verranno intraprese nei prossimi due anni si basano sul risultato di questo studio. […]La maggior parte dei battelli usati per la pesca non sono dotati di radio, segnalazioni luminose, sistemi di navigazione GPS e dispongono di un equipaggiamento minimo di sicurezza. Verranno organizzati corsi di formazione e un programma di microcredito per permettere l’accesso ai fondi e procurarsi l’equipaggiamento ed i dispositivi di sicurezza necessari.La seconda parte di questo progetto punta al miglioramento  della produzione con l’introduzione di nuove tecniche e nuovi materiali per la pesca. Sono previste dimostrazioni in mare e finanziamenti attraverso il microcredito per  l’equipaggiamento dei  battelli.[…]Il progetto si concentrera’  sul miglioramento della produzione a lungo termine e  la salvaguardia delle  risorse marine  attraverso l’introduzione  di meccanismi di impatto ambientale minime perla gestione della pesca. 


1 Commento

Livello di corruzione

cpi_2007_worldmap1.pdf

cpi_2007_worldmap1.pdf

cpi_2007_presskit-full_finalfrench1.pdf

L’Europa e’ considerata un’area a basso livello di corruzione, i paesi del nord Europa i piu’ virtuosi, mentre quelli del sud  molto meno. Dallo studio degli indici di percezione della corruzione pubblicato a Berlino, sembra che l’Italia abbia migliorato la sua posizione. Da quello che quotidianamente, Tv e giornali pubblicano, sembra il contrario, un Paese in cui la trasparenza non e’ certo ai primi posto, famosa nel mondo per la mafia, in cui la micro e macro criminalita’ rimane impunita’ e predominano  illegalita’ diffusa e sfiducia di cittadini nelle istituzioni pubbliche  e nel governo, un paese che premia i furbi , non l’impegno, gli onesti. Evviva l’Italia, amo molto il mio Paese, lo vorrei migliore.  L’antipolitica avanza e sembra che l’unico modo per arrestarla sia la buona politica. Si, abbiamo bisogno di buona politica, legalita’, sicurezza, solidarieta’, meno poverta’, rispetto per i cittadini onesti, abbiamo bisogno di piu’ etica professionale, meno sprechi e piu’ giustizia.

Nella tabella dei 179 paesi l’Italia si trova al 41esimo posto, mentre Svezia, Finalndia, Belgio, Paesi Bassi Francia, Regno Unito, Germania, Austria, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, si trovano tra i primi venti, cioe’ sono paesi in cui l’indice di percezione della corruzione e’ molto elevato e vi e’ un basso livello di corruzione.

www.transparency.org/policy_research/surveys_indices/cpi/2007

Berlino 26 settembre 2007 – transparency International, la coalizione mondiale contro la corruzione ha pubblicato  gli indici della percezione della corruzione (IPC) 2007 –I Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo devono dividersi la responsabilita’ per ridurre la corruzione  stroncando contemporaneamente l’offerta e la domanda di corruzione.L’indice di percezione della corruzione 2007 analizza le percezioni del livello di corruzione nel settore pubblico di 180  paesi e territori. Si tratta del piu’ alto numero di Paesi monitorati sino ad oggi. L’indice si fonda su 14 inchieste e sondaggi differenti realizzati da organismi indipendenti. Classifica i paesi  secondo una scala  da 0  (alto livello di corruzione percepita a 10 ( debole livello di corruzione percepita).La forte correlazione tra corruzione e poverta’ e’ evidente. Somalia e Myanmar hanno il punteggio piu’ basso 1,4 mentre la Danimarca con la Finlandia e la Nuova Zelanda hanno ottenuto 9,4 (livello molto basso di corruzione).Tra i paesi dove si sono notati miglioramenti sensibili ci sono:  Costa Rica,  Croazia, Cuna, Repubblica Dominicana, Italia, Repubblica Ceca, Romania e Suriname. I Paesi in cui la situazione e’ peggiorata sono: Austria, Bahrein, Bhoutan, Belize, Giordania, Laos, Macao, Malta, Mauritius, Oman, Nuova Guinea e Tailandia. La priorita’ e’ migliorare la trasparenza nelle gestioni finanziarie, nella raccolta delle imposte  pubbliche, di rinforzare le procedure di controllo e di mettere fine all’impunita’ di cui beneficiano i responsabili della corruzione. Un sistema giudiziario professionale e indipendente e’ ugualmente un elemento chiave  per mettere fine all’impunita’per rinforzare uno stato di dirittto e per promuovere la fiducia nel pubblico, dei finanziatori e degli investitori. Poiche’ e’ un problema mondiale, le radici sono internazionali, la lotta alla corruzione esige di prendere misure sul  fronte globale.

Fonte: http://www.transparency.org/publications/gcr 

L’Orient Le Jour 27 settembre 2007

Nella tabella dei 179 paesi il Libano si trova al 99esimo posto, la sua posizione nella scala (da 0 livello alto di corruzione a 10 livello basso di corruzione) e’ 3,6 – posizionando il Libano al 63esimo posto nel mondo. Secondo  Mohammad Farid Matar presidente  dell’Associazione Libanese per la trasparenza e  contro la corruzione (ALRT) “l’indicatore e’ stato elaborato esclusivamente  nella sede dell’organismo internazionale  a Berlino senza alcuna partecipazione  di settori locali indipendenti e imparziali” come accordato ad altri Paesi. Secondo Mohammad Matar  “l’eradicazione della corruzione richiede la messa in opera di una strategia globale, che comincia dalla creazione di uno stato di diritto  a una legge elettorale moderna e imparziale, che possa permettere che gli eletti debbano rendere conto ai cittadini che li hanno eletti. 

Va precisato che  il rapporto misura  il livello di presa di coscienza rispetto alla corruzione e non la corruzione reale.


Lascia un commento

Il delitto d’onore

Violenza familiare  nella sua forma piu’ estrema – Il delitto d’onore nei Paesi arabi

 Il “delitto d’onore” e’ un fenomeno globale che troviamo in Bangladesh, India, Pakistan, nei paesi del Medio Oriente e del Golfo, Brasile, Haiti, Turchia, Italia, Ecuador, Uganda, Marocco, Algeria, Libia, Germania, Francia, Svezia, e Regno Unito.

 In Siria, il delitto d’onore  e’ prevalente con 200-300  donne uccise ogni anno, mentre in Palestina, 25 donne vengono uccise annualmente.

Numero delitti d’onore commessi nel 2001-2007 in Giordania
Anni Nr. dei crimini
2001 19
2002 22
2003 17
2004 18
2005 11
2006 15-20
2007 4

In Giordania l’art. 340 emendato nel 2001 stabilisce che: “ Chiunque improvvisamente  veda la propria moglie , figlia, parente o sorella, commettere adulterio  o intrattenere relazioni illegittime e  uccide lei o il suo complice, o entrambi immediatamente  o li aggredisce entrambi per uccidere, nuocere o menomare permanentemente, beneficia di pene attenuate. La donna beneficia delle stesse attenuanti nel caso in cui nel letto coniugale dovesse improvvisamente scoprire il marito comettere adulterio o intrattenere relazioni illegittime. 

L’art. 334 degli Emirati Arabi Uniti stabilisce: “Chiunque improvvisamente  veda la propria moglie , figlia, parente o sorella, commettere adulterio  o intrattenendo relazioni illegittime e  uccide lei o il suo complice, o entrambi immediatamente  e’ condannato alla reclusione (da un minimo di 3 mesi ad  un massimo di 15 anni). E’ condannato alla reclusione anche se aggredisce  lei o entrambi, con l’intenzione di uccidere o menomare”. L’art. 334  si applica anche alle donne che soprendono il marito commettere adulterio.

In Arabia Saudita  non vi sono leggi che puniscono questo crimine, la legge saudita si attiene alla legge Islamica, Shari’a, che stabilisce che una persona che commette adulterio e’ punita  anche con la morte (La punizione dipende dal fatto se la donna  era sposata oppure no). 

Numero delitti d’onore nello Yemen  in base alla relazione tra autore del delitto e vittima (2005)
Marito 40
Fratello 26
Padre 16
Figlio 12
Non identificato 174
Altro 140
totale 417
Motivazioni del delitto d’onore in Egitto (%) Fonte: Associazione per l’ aiuto legale  alle donne  (2005)
sospetto 79%
adulterio 9%
incesto 6%
altro 6%

In Egitto, il codice penale egiziano, art 237, prevede che chi  trova la propria moglie a commettere adulterio e la uccide o uccide il suo complice immediatamente, e’ condannato  da 24 ore a  3 anni  di reclusione, invece  delle pene previste dagli articoli 234 e 236 per l’omicidio non premeditato. Comunque  l’art 237 non si applica a chi uccide  la propria  sorella o figlia  per la stessa ragione.In Francia questo tipo di crimine era diffuso nel XIX secolo e  veniva considerato autodifesa, erano previsti al massimo due anni di prigione. Questo crimine e la sua punizione sono stati cancellati dalla legge francese nel 1970.

California – Nel  1997 una Corte penale della  Californiana ha imposto a OJ Simpson il pagamento  di 33,5 milioni di dollari ai parenti, per l’assassinio della moglie e del suo amante  1994, una prima sentenza nel 1995 lo aveva assolto.In

Libano , vi sono crimini descritti come “crimini della passione”  commessi per evitare il disonore – l’ art 562 – e’ stato emendato nel 1999 e stabilisce che chiunque  commette  omicidio non premeditato nei confronti della moglie, sorella, parente o figlia dopo averla scoperta in flagrante  adulterio o comportamento illegittimo, beneficia delle pene attenuate. Prima dell’emendamento la legge garantiva una completa esenzione dalle pene  a chi uccideva uno dei suoi parenti, moglie o sorella se venivano scoperti a commettere adulterio.Uno degli ultimi delitti d’onore non e’ stato considerato in base all’art. 562 ma comunque hanno previsto le attenuanti legate all’improvviso  forte  impulso e l’assassino e’ stato condannato, dalla corte penale del Monte Libano, per omicidio premeditato, ai lavori forzati per 10 anni. Aveva massacrato la sorella per aver avuto relazioni con il fidanzato.I risultati di un sondaggio d’opinione  sul crimine nel gennaio 2003 in Libano condotto da Information International hanno rivelato che il delitto d’onore rappresenta l’11,8%  della violenza domestica. Il 76% delle persone era contraria  al delitto d’onore mentre l’11,6% era a favore. Il 43,5% riteneva che “ il disonore poteva essere lavato  solo con il sangue” . Secondo il giornale Al Anwar del 21 gennaio 2003, in  Libano  nel periodo 1995-1998, sono stati registrati 36 delitti d’onore.  

 Il leader religioso sciita Sayyed mohammed Hussein Fadlallah ha emesso una fatwa il I agosto 2007 contro il delitto d’onore“ Il “delitto d’onore”  e’ un fenomeno brutale in crescita in piu’ di un paese, nel mondo arabo e musulmano, specialmente in Palestina, Giordania e Libano. Alcuni uomini tendono ad uccidere  le loro figlie, sorelle, mogli e parenti femmine, con il pretesto che hanno commesso atti che danneggiano la castita’ e l’onore […]“Io considero “il delito d’onore” come un atto repulsivo, condannato e proibito dalla religione. E’ un effettivo crimine il cui autore  deve essere punito senza alcuna commutazione. Questo, perche’ il crimine e’ commesso senza alcuna morivazione valida dal punto di vista giuridico  ed e’ per la maggior parte basato su sospetti. Per cui, l’uomo, chiunque egli sia, marito, padre, o  parente maschio non ha il diritto a  farsi giustizia con le sue mani per punire la donna, questo spetta solamente al potere giudiziario.Chi  commette questo crimine deve essere punito in questa vita. Questo crimine e’ considerato un grave peccato i cui autori meritano di entrare nel fuoco dell’inferno nell’al di la’.” 

tratto da: The Montly, nr 62, settmbre 2007, Information International sal, Beirut

                                                   ********************************* 

Il delitto d’onore in Italia

Codice Penale, art. 587 Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.  Nel marzo del 1981 fu l’ultima volta  che venne riconosciuto in Italia il “delitto d’onore”. Questo delitto, veniva sanzionato con pene attenuate rispetto all’analogo delitto di diverso movente, poiché si riconosceva che l’offesa all’onore arrecata da una condotta “disonorevole” valeva di gravissima provocazione, e la riparazione dell’onore non causava riprovazione sociale.Mogli infedeli uccise, figlie disonorate e vendicate in pubblica piazza, sorelle e madri punite per avere macchiato la rispettabilità della famiglia. Una giustizia tribale che non ha mai conosciuto distinzione di ceto, l´assassino veniva fino ad allora sempre giustificatoL´articolo del codice  numero 587  considerava il delitto d’onore un tipo di reato caratterizzato dalla motivazione soggettiva di chi lo commette, volta a salvaguardare (nella sua intenzione) una particolare forma di onore, o comunque di reputazione, con particolare riferimento a taluni ambiti relazionali come ad esempio i rapporti matrimoniali o di famiglia.«Lo doveva fare» – Finivano sempre con grandi applausi quei processi in Corte di Assise. In aula si scatenava il putiferio, i parenti e gli amici stavano lì in adorazione dell´imputato. “Era un esempio per tutti, un vero uomo” . Al tempo della promulgazione del Codice Rocco (che però riprendeva concetto già presenti nel Codice Zanardelli), vigeva l’istituto del “matrimonio riparatore”, che prevedeva l’estinzione del reato di violenza carnale nel caso che lo stupratore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando l’onore della famiglia.La Corte Costituzionale,  con sentenza nr 126 del 19 dicembre 1968 e nr 147 del 3 dicembre 1969 , ha sancito l’incostituzionalita’ dell’art.559 c.p., che prevedeva la punizione del solo adulterio ella moglie e non anche del marito e del concubinato del marito. Solo nel 5 agosto 1981 le disposizioni sul delitto d’onore sono state abrogate con la legge 442. Questa legge e’ stata preceduta dal referendum sul divorzio  nel 1974, dalla riforma del dirittto di famiglia  nel 1975 Legge nr 151 e dalla Legge sull’aborto 194 del 1978.