Articolo pubblicato sul quotidiano L’Orient Le Jour del 9 aprile 2013
“Nonostante le denunce, e le tracce di tortura sul suo corpo, la cameriera è stata condannata a un anno di carcere per furto”
Il Centro Libanese per i Diritti Umani (CLDH) riferisce che un militare dell’esercito libanese ha torturato una domestica sospettata di aver rubato la sua arma di servizio e dei gioielli a casa.
Il militare inizialmente aveva sospettato di piu’ persone del furto, tra cui la cameriera che affermava di non aver preso i beni rubati, dice la nota, aggiungendo: “Quindici giorni dopo la rapina,il militare avrebbe portato in una casa di campagna con molte altre persone la ragazza e l’avrebbe appesa a testa in giù in bagno con le manette. Avrebbe scosse elettriche Per gran parte della notte l’avrebbe torturata con scariche elettriche e provocato scottature con un coltello rovente fino a quando non accettava di incolparsi del reato.”
E’ stata condannata a 12 mesi di reclusione e il militare al termine della pena ha anche rifiutato di pagarle il suo biglietto d’aereo per farla rientrare nel suo paese.
La Cldh chiede l’apertura di un’inchiesta.
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