L’Orient le Jour del 16 gennaio 2008 (traduzione di parte dell’art.)
Rice “indignata” dopo l’attentato contro un veicolo dell’ambasciata americana a Quarantine; almeno 3 morti e 20 feriti
Dopo i politici, i giornalisti, i militari e l’UNIFIL, le missioni diplomatiche…
Moubarak: La crisi libanese potrebbe avere delle ricadute sulla conferenza di Damasco
Il messaggio e’ chiaro e multidirezionale: agli americani, a George W. Bush, all’iniziativa del Cairo, e, infine ma non meno importante, ai libanesi stessi.
Dopo gli uomini politici del 14 Marzo, dopo i giornalisti, i militari ( Francois el-Hajj) e l’UNIFIL (gli ultimi ad essere colpiti, gli irlandesi…), e senza contare i numerosi cittadini innocenti che continuano a pagare con il proprio sangue, ieri e’ stato il turno delle missioni diplomatiche ad essere colpite dai terroristi.
Una macchina imbottita di esplosivo e’ esplosa verso le 1630 tra Quarantine e Dora (quartieri di Beirut nord) al passaggio di una 4×4 dell’ambasciata americana, uccidendo almeno tre persone e facendo piu’ di 20 feriti, tra cui un passante americano non legato all’ambasciata.
Le condanne, tanto internazionali che locali, non hanno tardato: Condoleezza Rice, da Riad, si e’ dichiarata “indignata”; Parigi e Londra hanno denunciato “la volontà di destabilizzazione del Libano”; Hassan nasrallah ha cndannato ” tutti gli attacchi di questo genere in territorio libanese, indipendentemente dal bersaglio preso di mira”; e il Consiglio dei ministri ha stigmatizzato l’attentato, appellandosi all’immediata applicazione del piano arabo.
Piano arabo che sarà il cuore della maratona odierna che Amr Moussa passerà a Beirut: il quale ha messo in guardia contro ” il subentrare dell’ONU per uscire dalla situazione di stallo della crisi libanese, in caso di scacco del piano arabo”.
Il rais egiziano, Hosni Moubarak, ha avvertito che lo scacco del tentativo arabo orientato a risolvere la crisi libanese avrà “ricadute pericolose sulla conferenza araba” prevista a Damasco nel prossimo mese di marzo, mentre il suo ministro degli Affari Esteri , Ahmad Aboul -Gheith, minacciava di denunciare “i partiti ostruzionisti ” rifiutando la formula del 10+10+10 per il prossimo governo.[…]