Libano

Tre anni in Libano 2006-2009


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Idrografia del Libano

http://www.lib.utexas.edu/maps/middle_east_and_asia/lebanon_rel_1971.jpg 

L’UNESCO prevede per il Libano un problema di siccita’ per l’anno 2050. Attualmente le acque superficiali sono inquinate dai rifiuti solidi e liquidi che si riversano nei fiumi.Lo stato delle acque sotteranee non e’ conosciuto a causa della  natura carsica del terreno e della grande permeabilita’.La ricaduta dell’inquinamento e’ causa di gravi malattie per la salute degli abitanti.Per migliorare la situazione, il Ministero  dell’Erergia e dell’Acqua, ha elaborato un piano decennale (2001-2011):- costruzione di dighe e laghi collinari, il cui costo supera i 2 miliardi di dollari.- risanamento delle acque di uso domestico per il riutilizzo nell’irrigazione e per aumentare le falde sotterraneLa stretta finanziaria e la mancanza di sensibilizzazione nell’utilizzo dell’acquaimpediscono l’avanzamento
del piano.La maggior parte delle acque si disperde in evaporazione, infiltrazione sotterranea e riversamento in mare. La guerra ha distrutto il 75% delle 80 stazioni di misurazione elaborate negli anni 1960. Attualmente 41 stazioni di rilevazioni del Servizio di Risorse  Idrologiche, dipendenti dall’Ufficio Nazionale del Litani riprendono la misurazione delle reti idriche. 
La quantita’ delle risorse idricheIl Libano dispone di 2000  corsi d’acqua, 40 fiumi, di cui 17 perenni e 23 stagionali. La lunghezza totale  dei fiumi e’ di 730 Km. La quantita’ d’acqua  superficiale e sotterranea e’ di 2,6 miliardi di metri cubi, di cui 2  miliardi sono effettivamente sfruttabili.

Il Libano sfrutta una media annuale di un miliardo di metri cubi  d’acqua.

La domanda annuale settoriale e’ cosi’ suddivisa:

–         195-405 milioni di metri cubi sotto forma di consumo domestico

–         670-875 milioni di metri cubi sotto forma di irrigazione

–         35-65 milioni di metri cubi a fini industriali.

Il 75.6% della popolazione e’ connessa alla rete pubblica dell’acqua, ma solamente il 60% della popolazione accede all’acqua potabile. La percentuale di terreno irrigato si eleva al 30% 

La qualita’ delle risorse

La mancanza di una rete di rilevazione efficace rende incompleta  la rilevazione della composizione chimica dell’acqua. 

Fiumi maggiori: Litani – Oronte – Awali – Damour – Beyrouth  

Tipo di malattie causate dall’acqua:  Epatite A – Tifo – Dissenteria 

Fonte: Amministrazione Centrale di Statistica  Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Libanese

Compendio statistiche nazionali dell’ambiente Libano 2006

Progetto con  supervisione tecnica di  Eurostat Pubblicazione finanziata dalla Commissione Europea – progaramma  MEDSTAT-Ambiente


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L’acqua, la grande risorsa del Libano

 Perche’ il Libano e’ cosi’ interessante per i Paesi vicini? L’acqua e’ la sua piu’ grande ricchezza.

Questo brano, secondo me riesce a spiegare, in parte, il perche’ del susseguirsi di guerre, dolore e morte in queste terre. Forse non e’ solo questo l’interesse verso questo paese, ma sicuramente uno tra i piu’ importanti e sicuramente questo paese non interessa solo ai vicini del Sud (cosi’ vengono chiamati gli israeliani) ma anche altri paesi piu’ o meno vicini che non hanno sbocco nel Mediterraneo.

  

“ Limitrofo alla palestina, con la quale forma un unico spazio culturale ed economico, il Sud del Libano e’ destinato a subire in pieno gli effetti della naqba . Durante l’epoca ottomana e fino al trattato di Sanremo nel 1919, non esisteva frontiera tra i due paesi. La wilaya di Sidone , oggi la citta’ principale del Sud del Libano inglobava allora quasi tutto il nord della Palestina, mentre la wilaya di Akka (San Giovanni d’Acri’) comprendeva buona parte del Sud del Libano. Territorio fondamentalmente agricolo, il Djabal Amil – denominazione locale del sud del Libano – viene annesso al governatorato del Monte Libano con la promulgazione , da parte dell’alto commissario del mandato francese a Beirut, il generale Gouraud, di un decreto del 30 agosto 1920 che istituisce lo Stato del Grande Libano. I musulmani sciiti, preponderanti in questa regione periferica, vi si sono insediati in massa tra il XIV e il XVI secolo per sfuggire alle persecuzioni dei Mamelucchi e degli Shebab. Il fermento politico per percorrere l’Oriente arabo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo si fa avvertire maggiormente tra le generazioni d’intellettuali e di letterati di questa regione. Gli scontri in Palestina ricevono una vasta eco in questa regione e portano a un’ampia mobilitazione in favore dei palestinesi. Quando, a partire dal 1929 e soprattutto durante la grande insurrezione del 1936, gli scontri si intensificano, il movimento di solidarieta’ si allarga all’interno del paese: molti libanesi attraversano il confine per unirsi ai palestinesi insorti. L’idea di un destino comune tra il Djabal Amil e la Palestina si e’ diffusa nella popolazione dall’inizio degli anni Venti, quando il m ovimento sionista ha ormai svelato le proprie mire su questo territorio. La sua configurazione topografica – regione semi-montagnosa che domina il resto del Libano e la Siria – la investe di un interesse strategico cruciale agli occhi dei dirigenti sionisti. Non solo; come nota Christian Chesnot, con le sue diverse risorse idriche – il fiume Litani, I corsi d’acqua Hasbani, Wazani e Awali, fonti e falde sotterranee – essa costituisce una delle principali riserve d’acqua della regione, sulla quale israele vorrebbe esercitare il proprio controllo. Nelle sue memorie Theodor Herzl, insiste su queste due caratteristiche che rendono questo territorio necessario per lo sviluppo economico e sociale del futuro Stato ebraico. Altri dirigenti, come David ben gurion, Yitzhak Ben Zvi o Chaim Weizmann, ribadiranno la loro ferma convinzione che il Monte Libano debba essere la frontiera nord m di Israele. In una lettera del 1919 indirizzata al primo ministro britannico Lloyd George, Weizamann dichiara che ‘’ l’approviggionamento d’acqua del popolo ebraico deve essenzialmente provenire dalle falde del monte Hermon, dalle fonti del Giordano e dal fiume Litani […]. Riteniamo che sia essenziale che la frontiera settentrionale della Palestina includa la valle del Litani fino a quasi 25 miglia (40,5 km circa) a monte del gomito, nonche’ I versanti ovest e sud del monte Hermon ’’. Nel 1941, Ben Gurion ritiene che per consolidare lo Stato ebraico sia necessario inglobare al suo interno le acque del giordano e del litani.’’ […] L’accordo franco-britannico suyl tracciato dei confini tra il Libano e la Palestina stabilisce il mandato francese sul fiume Litani e sui territori situati a sud di esso, suscitando le ire del moveimento sionista senza per questo dissuaderlo dal cercare di acquisire alcuni terreni nel Sud del Libano.’’ W.Charara, F.Domont, Hezbollah – Storia del partito di dio e geopolitica del Medio Oriente, Deriveapprodi, Roma 2006, p.15-17