Libano

Tre anni in Libano 2006-2009


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Inchiesta di International Information

Le divisioni tra zu’ama (leaders)  si ripercuotono sul popolo libanese che li sostiene, disapprovano sempre  questioni nazionali e critiche,   al fine di proteggere i loro interessi ed il loro status.

 Recentemente, alcuni politici, sostengono che il referendum  per le elezioni presidenziali  potrebbe essere un mezzo per poter risolvere  la situazione di stallo.

Diversamente dalle Costituzioni di altri paesi , la Costituzione libanese non include alcun articolo per promuovere referendum, sapendo che  il Governo consecutivo aveva deciso di non condurre un censimento per tracciare  una mappa demografica della popolazione libanese.

Il sondaggio di opinione di International Information e’ sato condotto  dal 22 al 28 ottobre 2007 su un campione di  2000 libanesi distribuiti  per provincia in base al numero di elettori, in base alla seguente distribuzione confessionale: 22.6% Maroniti, 7.9% Ortodossi, 5.2% Cattolici, 3.1% Cattolici Armeni, 1.2% minoranze Cristiane, 27,2% Sunniti, 26,1% Sciiti, 5,6% Drusi, 0.9% Alawiti e  uno 0.2% non ha  specificato la confessione.I rispondenti erano equamente divisi per genere, categorie di eta’ e livello di retribuzione.

Alcuni quesiti del sondaggio:

Ti fidi dei sondaggi di opinione in Libano? A questo quesito il 19.9% ha risposto di si, il 41.4% ha risposto che dipende dal nome della societa’ che svolge il sondaggio, il 32.7% risponde di no e sostiene che sono tarati sulle richieste dei clienti, il 6% non sa.

Qual’e’ la tua posizione in merito alla promozione di referendum su  questioni politiche ed economiche?Il 77.3% delle persone intervistate e’ favorevole  a promuovere referendum su questioni critiche che riguardano il Paese, il 12.2% contrario e un 10.5% non sa.

Qual’e’ la tua opinione  sulla legalita’ del quorum delle elezioni presidenziali?Il 42.4% ritiene che  il quorum legale deve essere dei due terzi in tutte le sedute, il 43% ritiene che  il quorum dei due terzi dei deputati e’ necessario nella prima seduta e nelle successive se non e’ possibile, la meta’ piu’ uno dei deputati, il 14.6% non sa.

– Secondo la tua opinione  l’esercito  libanese  dovrebbe prendere il controllo del Pese per un periodo temporaneo?  Il 62.7% del campione e’ favorevole ad un controllo temporaneo del paese da parte dell’esercito libanese.

– Come descrivi le misure di sicurezza in Libano?

– Secondo te qual’e’ il modo migliore per proteggere  i politici dagli attentati? – Qual’e’ la tua opinione  delle zone di sicurezza  che circondano le residenze di politici o  ufficiali dell’esercito?

The Monthly dicembre 2007


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L’esercito ha sconfitto i terroristi di Nahr el-Bared

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Dopo 105 giorni di combattimenti l’esercito e’ riuscito a sconfiggere i terroristi  di Fateh el-Islam asserragliati nel campo palestinese di Nahr el- Bared. Per tutta la giornata sono circolate voci circa la fuga del capo del gruppo islamico, Chaker Absi. In serata, un ufficiale dell’esercito sotto copertura dell’anonimato ha dichiarato che il corpo senza vita di Chaker Absi era stato identificato in un ospedale di Tripoli.  Questa dichiarazione resta ancora da verificare dai test del DNA e solo tra qualche giorno si potra’ avere la conferma della morte di Absi Chaker.

Gli ultimi scontri che hanno segnato la fine  dei combattimenti hanno avuto luogo ieri, all’alba, alle 4 del mattino, quando circa 40 terroristi hanno tentato di fuggire dal campo. Trentacinque sono stati uccisi e 34 catturati, di questi, ventitre erano  rimasti all’interno del campo e per la maggior parte erano feriti.

Al termine dei combattimenti  il comandante dell’esercito ha annunciato la fine dei combattimenti e il controllo totale sul campo palestinese di Nahr el-Bared. Sono state immediatamente avviate operazioni di sminamento e rastrellamento per assicurarsi che nessun comabttente si trovi piu’ all’interno dei labirinti sotterranei del campo palestinese.

L’esercito libanese ha chiesto ai rifugiati palestinesi del campo di non rientrare fino alla fine delle operazioni, per la loro sicurezza e per permettere alle unita’ speciali di terminare il lavoro.

Ai soldati e’ stato dato l’ordine di interdire a chiunque l’accesso al campo. I rifugiati hanno sostenuto di voler rientrare appena i combattimenti fossero terminati anche se il campo e’ distrutto. L’ONU e le organizzazioni palestinesi hanno lanciato appelli alla pazienza per permettere lo sminamento  e risanare il campo  dai cadaveri abbandonati.

Il Primo Ministro Siniora ha riaffermato la volonta’ di ricostruire il campo ed ha invitato i Paesi donatori a riunirsi il 10 settembre per discutere la loro partecipazione a questo progetto. Ha affermato inoltre che ” il campo passera’ sotto la sola autorita’ dello Stato libanese e unicamente dello Stato libanese”, ha aggiunto poi, sempre rivolto ai palestinesi ” Siate sicuri che questa guerra non e’ stata condotta contro i palestinesi, ma e’ la guerra di libanesi e palestinesi contro i terroristi e la vittoria e’ una vittoria comune”.

Fonte: L’Orient le Jour – 3 settembre 2007