The Monthly numero 67 – febbraio 2008
Mezzo milione di Palestinesi rifugiati in Libano
A seguito della Dichiarazione Balfour del 1917, inizia in Palestina, una organizzata emigrazione che intensifichera’ negli anni 1930 e 1940.
Si radicano insediamenti e vengono lanciate operazioni armate contro i Palestinesi e l’Esercito inglese, nel caso in cui nel 1948 scoppiasse una guerra tra milizie ebree e Forze Arabe con la creazione dello Stato di Israele e la forzata migrazione Palestinese nei vicini paesi arabi compreso il Libano,
Circa 100.000 Palestinesi arrivano in Libano provenienti da Akka, Hula, Safed, Nazareth, Haifa, Al-Ramleh, jerusalem, Nablus e Jinin.
Scoppia una guerra nel 1967 e un’altra nel 1970 tra esercito giordano e organizzazioni palestinesi, con una conseguente ondata di Palestinesi verso il Libano.
Durante la guerra civile nel 1975, l”organizzazione per
la Liberazione della Palestina (OLP) estende il suo controllo su gran parte del paese, in una tale dimensione che il leader dell’OLP Yasser Arafat durante un’intervista disse di essere in grado di controllare gli Stati palestinesi nella West Bank e nella Striscia di Gaza come fece in Libano. Numerosi Palestinesi arrivavano dalla Siria, Giordania, e dall’Egitto. Alla vigilia dell’invasione israeliana del 1982, c’erano circa 600.000 rifugiati Palestinesi in Libano. Dopo l’invasione israeliana e la guerra che scoppio tra Organizzazioni Palestinesi e il Movimento Amal nei campi profughi, la presenza Plaestinese nel Paese calo’ in modo significativo.
Qual’e’ il numero reale dei rifugiati palestinesi ?
E’ circa mezzo milione come dichiarato da alcune agenzie?
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’Agenzia di soccorso e lavoro per i Profughi della Palestina in Medio Oriente (UNWRA)[1], il numero dei rifugiati era 127.600 nel 1950 ed e’aumentato a 319.000 nel 1992. Secondo l’ UNRWA, in un comunicato del 2005, vi erano 404.000 rifugiati che comprendevano circa 211.000 che vivevano nei 12 campi e 193.000 rifugiati che vivevano al di fuori dei campi.
Di fatto questi dati sono imprecisi in quanto non tengono in considerazione i cambiamenti avvenuti nella societa’ Palestinese, quali le migrazioni e naturalizzazioni.
Le stime libanesi ufficiali tendono ad amplificare la presenza Palestinese affermando che circa mezzo milione di Palestinesi siano equamente distribuiti dentro e fuori i campi.
L’Ufficio Centrale di Statistica palestinese annuncia che il numero totale di rifugiati Palestinesi nel mondo al 2005 raggiunge i 10.100.000 , compresi i 411.000 rifugiati che vivono in Libano; ma questi dati si basano sulle statistiche dell’UNRWA.
Dati rilasciati dall’UNRWA comprendono persone, che erano residenti nei sette villaggi occupati da Israele e registrati con l’UNRWA dal 1948, la maggioranza di questi, circa 50.000, ha ottenuto la cittadinanza libanese. I dati quindi comprendono Palestinesi che hanno lasciato il Libano e ricevuto altre nazionalita’ (circa 100.000) e altri 30.000 palestinesi che sono stati naturalizzati nel 1994 con il Decreto Naturalizzazione. Questi dati e la continua migrazione di Palestinesi dal Libano verso il Golfo o gli Stati europeii ci portano ad affermare che il numero di rifugiati in Libano non supera i 220.000.
[1] L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 302, istituisce
la United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East (UNRWA, Agenzia di soccorso e lavoro delle Nazioni Unite per i profughi della Palestina nel Medio Oriente), allo scopo di fornire assistenza (alimentare, sanitaria, sociale, educativa) alle centinaia di migliaia di arabi palestinesi fuggiti dalle loro case e dalle loro città in conseguenza degli eventi bellici del 1948-49 L’UNHCR ha il mandato di fornire assistenza e protezione alle categorie di persone di sua compentenza, ovvero rifugiati, rimpatriati, richiedenti asilo, apolidi e sfollati interni. Inizialmente, l’UNHCR aveva mandato di occuparsi dei soli rifugiati, definiti dalla Convenzione del 1951 sullo statuto dei rifugiati come persone che« nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi Secondo i dati riportati dal rapporto del 2007 dell’Agenzia Appel Global, 6.689 persone lavorano in 116 paesi in tutto il mondo per aiutare rifugiati e sfollati. Lo stesso rapporto indica nella cifra di 21.018.589 le persone che rientrano nella competenza dell’UNHCR.