“Hezbollah, contrariamente alla Siria, nopn vuole una destabilizzazione del Libano”Secondo Patrick Haenni, analista dell’International Crisis Group ICG, in questo momento il Libano deve affrontare due questioni, le relazioni con la Siria e la questione delle armi di Hezbollah. Queste due questioni sono legate inquanto per Hezbollah la relazione con la Siria e’ importante solo per le armi, per il resto la relazione e’ conflittuale.Al giorno d’oggi si assiste in Libano ad una mutazione dell’identita’ sciita che non si riconosce piu’ nell’ideologia di Moussa Sadr. Questa identita’ e’ molto piu’ politticizzata e si afferma di fronte ad un nemico che e’ in primo luogo, Israele.Le armi sono il simbolo e la garanzia del potere sciita.
Ieri e’ stato reso pubblico il rapporto sul Libano, “Hezbollah e la crisi libanese” , dell’organizzazione non governativa ICG, International Crisis Group, il documento mette l’accento su quattro punti:
– lo sfaldamento confessionale nel paese dopo la guerra di luglio 2006, che vede approfondirsi il clima settario nel paese
– lo Stato e il ruolo di Hezbollah dopo la guerra
– l’identita’ islamica di Hezbollah
– le relazioni con l’asse del male: Siria e Iran
Secondo il rapporto la gerra di giugno 2006 che ha visto per 33 giorni Hezbollah opporsi ad Israele resta la causa piu’ importante e piu’ diretta dello sfaldamento confessionaleLa dimissione dei misistri sciiti dal Governo Siniora e’ una affermazione del carattere settario della crisi libanese.Hezbollah orientandosi alla vita politica interna ha contribuito a rinforzare il latente sfaldamento sunnito-sciita.Riguardo al sostegno sciita a Hezbollah, l’organizzazione cita quanto dichiarato dal precedente portavoce ella Finul Timor Goksel “ Al giorno d’oggi, Hezbollah, sta assumendo le difese della comunita’ sciita, risponde ai timori largamente condivisi in seno alla comunita’ che si sente piu’ che mai presa di mira.”Nel rapporto, riguardo all’unione di altre forze sciite ad Hezbollah, viene indicato il movimento Amal, ma anche il leader spirituale sciita, l’ulema Mohammad Hussein Fadlallah considerato il riferimento arabo per gli sciiti del Libano. Hezbollah non puo’ piu’ contare sull’appoggio dei movimenti estremisti sunniti come Jamaa islamiyyacon il quale i rapporti sono degradati dopo la guerra di luglio 2006.L’alleato non sciita piu’ importante e’ Aoun, dimostratosi sino ad ora fedele all’alleanza e al documento d’intenti firmato nella chiesa Saint Michel a Chiyah.Anche se, secondo il rapporto, al giorno d’oggi Hezbollah prova qualche imbarazzo riguardo all’insistenza di Aoun a voler accedere alla Presidenza della Repubblica, il partito afferma pero’ di non poter prendere per il momento una posizione differente. L’ICG riguardo a questo aspetto, nota che Hezbollah fa fronte ad un serio dilemma e cerca di raggiungere un accordo con Aoun, la rinuncia alle Presidenziali, in cambio di importanti posizioni ministeriali in seno al governo.Nella seconda parte del rapporto, l’ICG, mette l’accento sull’impatto devastante della guerra di luglio sull’arsenale di Hezbollah ma ricorda che la presenza di UNIFIL a sud del fiume Litani ha condotto il partito a rinforzare le sue posizioni nel settore a nord del fiume.Secondo l’ICG, Hezbollah, contrariamente al movimento Amal, non percepisce la politica come un fine in se’, ed e’ per questo che una volta membro del Governo ha insistito sulla necessita’ di evidenziare nell’ultima dichiarazione ministeriale il “diritto alla resistenza”.
Il rapporto analizza inoltre le relazioni con Siria e Iran e anche se sembra in apparenza che vi sia un legame tra questi paesi, questa relazione trilaterale non e’ priva di tensioni.
Le principali raccomandazioni del rapporto
Indirizzato ai partiti politici libanesi e ai governi esteri compresi Stati Uniti, Francia, Siria e Iran:
Trovare una soluzione alla crisi libanese attraverso una negoziazione o incoraggiando la negoziazione o intesa su un pacchetto che comprenda i seguenti elementi:
– la scelta del Presidente d ella Repubblica consensuale (che sia eletto dai due terzi dei deputati, per esempio) questo al fine di evitare i danni di un vuoto istituzionale e il pericolo di un governo parallelo;
– adozione di una dichiarazione ministeriale che possa comprendere le aspirazioni e gli interessi di tutte le parti;– l’accettazione del principio della resistenza, ma unicamente a titolo transitorio in vista di raggiungere una strategia di difesa che restringa l’uso delle armi a fini strettamente difensivi;
– dare alla diplomazia una possibiltia’ di risolvere il contenzioso delle Fattorie di Cheba, nel senso di una moratoria sugli interventi armati in qeusta regione;
– accettazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza, come del tribunale Internazionale in relazione all’assassinio del vecchio primo Ministro Rafic Hariri;
– appello ad una normalizzazione delle relazioni con la Siria inaugurando le ambasciate e delimitando le frontiere come pure facendo luce sulle sorti dei libanesi scomparsi in Siria; Indirizzato a Hezbollah– prendere in considerazione la paura che questo aprtito suscita nelle altre comunita’ adottando una nuovo documento di fondazione che sostituisca quello dell’1985 e che appella alla fondazione di un nuovo stato islamico;
– chiarire la posizione rispetto allo Stato, pubblicando le sue rivendicazioni sulle principali riforme che ritiene necessarie;– accettando senza ambiguita’ il pacchetto per la soluzione della crisi sopra indicato in particolare riguardo all’attitudine strettamente difensiva che dovra’ essere adottata e rispettando le moratorie sulle azioni armate nelle Fattorie di Cheba;
– Togliere l’assedio all’Ufficio del Primo Ministro
Indirizzato alla Siria
– prendere in considerazione le apprensioni libanesi esprimendo una volonta’ chiara di normalizzare le relazioni scambiando le ambasciate e procedendo alla delimitazione delle frontiere, ma anche, interdicendo l’ingerenza negli affari politici o militari del Libano
Indirizzato a Israele:
– accettare di sottomettere all’autorita’ dell’ONU come misura temporanea le Fattrorie di Cheba
– bloccare le intrusioni nello spazio aereo del Libano come pure le provocazioni di ogni genere
L’Orient Le Jour dell’ 11 ottobre 2007